Cacciatori di aquiloni


Il corpo è una macchina controllata da una centralina elettronica, se si stara, tutto il resto ne risente

Capita di sentirsi poco bene ma di non riuscire ad individuare con precisione l’origine del malessere.

Sensazione di stanchezza ingiustificata, difficoltà di concentrazione, alterazioni dell’appetito, sensi di colpa ingiustificati sono solo alcuni dei sintomi che molte persone provano e che prendono il nome di Sintomi Vaghi Aspecifici (Medical Unspecified Symptoms MUS) riconosciuti dalla letteratura scientifica ma tanto “astratti” da risultare di difficile gestione e interpretazione, a partire dalla diagnosi, fino ad arrivare alla terapia. Spesso, la persona che ne soffre non è in grado di riferirli con precisione al medico e se lo fa viene di solito trattata con farmaci sintomatici. La realtà è che una grandissima parte questi disturbi originano da alterazioni del sistema nervoso autonomo.

Ne abbiamo già parlato su Zafferano 19, descrivendo il suo ruolo di controllo sulle funzioni e sugli organi corporei. Ma come funziona e come possiamo mantenerlo in efficienza? 

Innanzitutto il sistema lavora in maniera circadiana, segue cioè dei precisi ritmi collegati al ciclo giorno-notte. Durante le ore diurne è più attivo il ramo simpatico, che predispone l’essere umano all’azione, mentre dalla sera all’alba prevale il parasimpatico, che controlla le funzioni viscerali, come la digestione e la risposta del sistema immunitario. Per centinaia di migliaia di anni, l’uomo ha seguito questi ritmi, alzandosi all’alba e andando a dormire al calar del sole, assecondando quindi le sue funzioni neurovegetative (gli orari imposti dalla centralina). Nell’ultimo secolo, però, i ritmi lavorativi e le abitudini sociali hanno profondamento modificato il modo di vivere di molte persone. Lavorare sino a tardi, l’uso di forti sorgenti luminosi come gli smart phone prima di andare a dormire, cenare abbondantemente e tardi sono abitudini che contrastano il corretto funzionamento del sistema nervoso autonomo, alterandone i ritmi e, dunque, starando la “centralina”.

Il fatto è che essa governa a cascata il rilascio di ormoni, tra cui quelli digestivi e la risposta immunitaria. Una sua alterazione provoca quindi una catena di modificazioni metaboliche che si traducono anche in stati di infiammazione di basso grado, cambiamenti della struttura fisica come aumento di massa grassa o diminuzione di massa muscolare e comparsa di sintomi vaghi ed aspecifici precedentemente descritti.

Ma come capire se la “centralina” è a posto? Semplicemente con un test, che dura pochi minuti e che misura a riposo la frequenza cardiaca. Infatti, il ritmo del cuore, pur sembrando costante, almeno in un soggetto sano, presenta a riposo delle inavvertibili variazioni della frequenza. Misurare con precisione queste variazioni permette di capire se l’attività del sistema simpatico e di quello vagale è nei range ottimali o no: se è sufficientemente potente da adattare velocemente le risposte dell’organismo alle situazioni esterne e se in equilibrio nel ritmo giorno-notte. 

Nel caso in cui non lo fosse, si possono modificare gli stimoli esterni che lo influenzano: il sonno, la respirazione, l’esercizio fisico, l’alimentazione. Si tratta di ricollegare i punti di un percorso che per una serie di ragioni è stato modificato, rimettendo a posto la centralina, tarandola cioè in modo ottimale in modo che a sua volta controlli correttamente organi ed apparati. In pratica è un intervento ecologico sulla salute dell’individuo, un’azione che fa leva sulle energie e sui sistemi che sono parte del corpo umano e che per qualche motivo personale o ambientale hanno smesso di funzionare bene. Questa è la Medicina Funzionale.

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

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Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale
Marinella Doriguzzi Bozzo (Torino): da manager di multinazionali allo scrivere per igiene mentale
Pietro Gentile (Torino): bancario, papà, giornalista, informatico
Eugenia e Massimo Massarini (Torino): studentessa di medicina e medico
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Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro