IL Cibo


Il prosecco della Vigna del Baffo recensito dal produttore

La nostra famiglia è in trincea vignaiola da quattro generazioni, cioè da fine ottocento. Tradizione e qualità, per noi, sono un binomio inscindibile, oltre le mode del momento.

Seguiamo tutta la filiera di produzione. Non siamo da grandi numeri e non li amiamo. Non abbiamo intermediari. Il nostro rapporto diretto con la ristorazione di qualità, le enoteche e i clienti diventati amici testimonia come a noi interessa sapere a chi affidiamo il frutto delle nostre fatiche.

Le nostre etichette hanno una storia, ad esempio la “Vigna del Baffo”, un prosecco frutto di viti che hanno superato un secolo di vita. Durante la Grande Guerra gli austriaci occuparono i nostri terreni, che dovemmo abbandonare per tre anni. Al ritorno le viti vennero restaurate usando il filo spinato lasciato dagli invasori. Si può vedere ancora adesso, tra qualche filare.

Qui, a Saccol, il Cartizze si esprime al meglio. Le viti si nutrono di un terreno morenico che, tra le piante più stagionate, permette di trasmettere una salinità che, al calice, fa la differenza. Il prosecco passito non lo faceva più nessuno. Lo abbiamo battezzato Mondeserto a ricordo dell’ultima delle bastie, poi sepolta dalle macerie della guerra, che era sopravvissuta alle battaglie tra i veneziani e la dinastia germanica degli Ezzelino, che a lungo dominò queste terre.

Il nostro Mondeserto è stato definito “Sauternes serenissimo”, ma senza l’uso delle muffe. Venite a trovarci (Strada Plander 7, Saccol di Valdobbiadene, 0423 972884, info@agostinetto.com), abbiamo millanta storie ancora da raccontarvi, con un cin complice tra gli splendidi declivi di Valdobbiadene. Se siete abbonati a Zafferano ditecelo

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Daniele Agostinetto (Saccol di Valdobbiadene): vignaiolo
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica, scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa
Dario Casubolo (Torino): commercialista e revisore legale, nonostante tutto
Angelo Codevilla (California): professor emeritus, viticoltore, tifoso di Tex Willer
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale
Marinella Doriguzzi Bozzo (Torino): da manager di multinazionali allo scrivere per igiene mentale
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Marco Sampognaro (Brescia): giornalista prestato all’Università, specializzato in inseguimento sogni
Roberto Zangrandi (Bruxelles): lobbista