IL Digitale


Lavoretti e doppi lavori

In America, nonostante le pressioni crescenti delle aziende come banche e consulenze, i lavoratori continuano ad essere refrattari al tornare in ufficio. Il settore immobiliare non riesce a rifinanziare il proprio debito, complice tassi d’interesse esagerati e clienti che non riescono nemmeno a riempire un quarto degli spazi a disposizione. 

Cosa spinge il dipendente americano a cercare in tutti in modi di starsene a casa, lontano da capi e colleghi?

La gig economy, nata per integrare lo stipendio o dare un minimo reddito a studenti e disoccupati, ha contaminato tutti i settori dell’economia, ed è aumentata assai la percentuale di lavoratori che hanno due capi, due squadre di colleghi, due stipendi. Fino al lockdown, guidare qualche ora la settimana per Uber era un modo per pagarsi la cena extra al ristorante: adesso la gente ha capito che è meglio fare il proprio lavoro per due aziende, pagati molto meglio e protetti dal poterlo fare da casa.

Non è un caso che proprio istituti finanziari e consulenze siano i più agguerriti nel chiedere ai dipendenti di tornare in ufficio sotto le grinfie del capo: sono ormai molti i lavoratori che riescono facilmente a lavorare il doppio, con due stipendi. Gli strumenti digitali, e specialmente la semplicità portata dai programmi come ChatGPT, danno l’aumento di produttività necessario a fare due lavori invece di uno.

Se per esempio devi fare una relazione finanziaria, una ricerca di mercato, o un contratto, o se devi verificare degli ordini prima di fatturare, oggi sei cinque-sei volte più veloce di un paio d’anni fa: che vantaggio hai a dirlo al tuo capo? Ovviamente sarebbe illegale ed immorale fare lo stesso lavoro per un concorrente e danneggiare così la propria azienda, ma se il secondo lavoro è in un mercato diverso e continui a fare con profitto e correttamente il tuo lavoro originario, che male c’è?

L’evidenza di questo fenomeno è molto recente, da quando le aziende si aspettavano di fronteggiare richieste di avanzamento di carriera ed aumenti salariali importanti. Complici l’inflazione ed il mercato del lavoro ancora in crescita, specialmente istituti bancari e consulenze credevano di trovarsi tante richieste di aumento. Invece no, specie dai giovani. Abbiamo statistiche sulla gig economy ma tutti concordano siano sottostimate: il doppio lavoro piace. Specie la generazione più giovane sembra meno interessata a far carriera e molto attenta a far più soldi: chiamala scema.

Negli ultimi anni gli stipendi sono aumentati meno dell’inflazione, ed assumendo che il lavoratore sia un essere razionale, conviene avere due stipendi medi rispetto ad uno che migliora di qualche punto percentuale l’anno. Il risvolto importante di questa crescita dei doppi lavori da remoto è sul controllo della tecnologia: quando a casa tua usi ChatGPT o altri strumenti digitali per essere molto più produttivo, sei in controllo dei mezzi di produzione. L’azienda è correttamente preoccupata per i rischi di cybersecurity, e sicuramente perde il controllo dell’operato della persona, ma rispetto al futuro distopico dove pochi ricchi controllino tutto attraverso l’intelligenza artificiale, questa è un’ottima forma di resistenza.

Per me, che da anni predico l’importanza di riprendere il controllo dei mezzi di produzione e non farsi fregare dalla gamification, con le sue stelline ed emoticons, tipici trucchi delle piattaforme digitali, un bel segnale di ottimismo.


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