La mentalità dello schiavo

“Non c’è nulla di più sconfortante di uno schiavo soddisfatto”. (Ricardo Flores Magon). Gli ebrei usciti dall’Egitto, liberi per un fatto tecnico ma psicologicamente schiavi, rimpiangevano i tempi della schiavitù, cercando conforto in un’idealizzazione del passato: «Fossimo pur morti nel paese d’Egitto, quando sedevamo intorno a pentole piene di carne e mangiavamo pane a sazietà!» (Es. 16,3; Num 21,5). 

La città presente e la città sognata

L’uomo sembra amare intensamente la vita. Di fatto per il dispendio che ne fa e per il disprezzo che ne ha, provoca la domanda se ha ragioni convincenti per credere e per sperare. Nell’oceano meraviglioso ma incerto e a volte caotico che è il ciclo vitale, spesso, manca l’amore per uno sviluppo personale, come opportunità per la propria “rivoluzione umana”.

Il dubbio: un metodo per avvicinarsi alla Verità

L’oggi è caratterizzato dall’assenza di interpretazioni filosofiche del reale e, pertanto, è resa particolarmente ardua la possibilità di pensare e di praticare il superamento dell’esistente e un’opzione alternativa. Marcuse, filosofo tedesco, già negli anni sessanta, denunciava l’esistenza di un universo “unidimensionale” di pensiero e di azione, in cui progressivamente scompariva ogni forma di pensiero critico e di opposizione. (L’uomo a una dimensione).

Politica, dovere, speranza

“Ho sentito la vita politica come un dovere e il dovere dice speranza” (Luigi Sturzo)

Di fronte alla grave situazione di crisi morale a diversi livelli, dovuta ad una "decomposizione etica" provocata "dall’abbandono dei valori" è necessario oggi inventare opportune strategie che permettano a giovani di buona volontà, entusiasti di loro natura ma vittime di un nichilismo diffuso, di fare un sincero esame di coscienza per agire nei diversi ambiti della vita pubblica rispettando verità e trasparenza. C’è un diffuso concetto negativo della politica, ritenuta corruzione, carrierismo, imposizione, manipolazione o utopia.

Educare non è un mestiere

La convinzione dell’estrema importanza dell’educazione nella vita dell’uomo è spesso rimossa da mille esperienze negative, indebolita dal sottile morbo d’una indefinita stanchezza, sedata quasi per ipnosi da lunghi discorsi ripetitivi. Si aspetta da rassegnati, ci si adagia da vinti, si sogna da illusi, si fugge da vili, si giudica da interessati, ma poco si paga per quest’arte difficilissima che è l’educazione. È smisurato il carico di responsabilità degli educatori e degli insegnanti. Molti assolvono oggi al loro compito con grande fatica, poiché il dialogo e la condivisione educativa con le famiglie sono sempre più complessi e minacciati.