Cacciatori di aquiloni


Evoluzione 3.0: protuberanze e altre stranezze

Sono sempre stata molto curiosa, fin da bambina, affascinata da cose, persone e situazioni stravaganti. Quello che mi auguro di trovare, ogni giorno, durante le mie letture mattutine, sono notizie bizzarre.

“Avremo tutti le corna”. Eccone una! Da una ricerca australiana, pubblicata dalla rivista Scientific Reports, risulta che ai giovani stiano crescendo le corna a causa del peso del capo sempre inclinato sugli smartphone. Ma se così stanno le cose, dove sono le mie corna? Io che studiavo ore e ore chinata su enciclopedie cartacee, quando ancora l’editoria era un gran fruscìo di pagine girate e di scaffali piegati dal peso dei libri? Comunque, niente paura, non ci spunterà nessuna protuberanza ossea, gli accademici più scrupolosi dicono che sono causate dalle cattive posture e dalla sedentarietà.

Continuando nella mia web esplorazione, vengo a conoscenza che in Texas, all’Università di Austin, si stanno studiando gli e.Tattoo, tatuaggi elettronici indossabili che avrebbero il potenziale di salvare migliaia di pazienti colpiti dalle più disparate patologie, monitorare cervello, cuore, muscoli, glucosio e altro ancora. Ed io che ero rimasta al mio tatuaggio a forma di delfino fatto di nascosto contro il volere dei miei genitori! Ricordo che, per evitare la punizione, tentai di convincerli (invano!) che si trattasse di un trasferello e che con un po' d’acqua e sapone sarebbe andato via!

Ora, lasciando stare le corna che paiono essere una criticità alquanto evanescente, la nostra vita è influenzata dalla tecnologia, non ci vogliono studi scientifici per capirlo, basta alzare gli occhi e guardarsi intorno. Il cellulare è diventato un vero e proprio prolungamento del corpo. Chissà se un domani svilupperemo la sindrome dell’arto fantasma! L’altro giorno ero a pranzo con un’amica d’oltralpe e tra una chiacchiera e l’altra davamo sbirciatine furtive al cellulare, sedotte e catturate dalla messaggistica istantanea. Si badi bene, noi due e altri 34 milioni di italiani! Ci si scrive messaggi privati, che poi di privato non hanno nulla: la crittografia end-to-end di Whatsapp è tanto sicura quanto consegnare le chiavi di casa nostra a un ladro pretendendo che custodisca i nostri beni!

Leggo di “FaceApp”, applicazione che impazza su internet che permette, tramite uno scatto fotografico, di modificare i tratti somatici e di invecchiare. Anche qui, niente panico! L’euforia di vederci tutti vecchi si è già smorzata dalla preoccupazione della protezione dei dati.
Nell’attesa che spuntino sui nostri capi imponenti corna, l’Intelligenza Artificiale permea così tanto la nostra vita che non può più essere ignorata nemmeno dalla Bank of England che, per redimersi dalla condanna per atti osceni inflitta ad Alan Turing, il padre dell’Intelligenza Artificiale, ha stampato la banconota da 50 sterline con la sua foto.

In conclusione, saremo tutti cornuti? Può darsi, ma potremmo, almeno, grazie alla tecnologia, eliminare le corna dalle fotografie, privacy permettendo.

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Silvana Ambrosiani (Milano): manager
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Giancarlo Saran (Castelfranco Veneto): medico dentista per scelta, giornalista per vocazione
Patrizio Suntas (Porto di Golfo Aranci, Olbia): pescatore e cuoco