Oltre ChatGPT

Nelle ultime settimane la buriana attorno a ChatGPT ha portato scene di isterismo: da chi vuole fermare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, a chi si preoccupa inutilmente della privacy, a chi si scandalizza perché potrebbe influenzare l’opinione pubblica. 

Fish and Chips – e creatività

L’altro giorno ho partecipato ad un dibattito molto interessante, sul ruolo del design nella creazione di modelli di intelligenza artificiale, organizzato dal Center for Design della Northeastern University di Boston, sotto la guida del Prof. Paolo Ciuccarelli.

Fish and Chips – troppo semplice

Alcuni di voi avranno provato la nuova versione di ChatGPT, e notato con stupore come sia notevolmente migliorata in pochi mesi dalla precedente. Per forza, con quasi 200 milioni di persone che lo usano, sta imparando a velocità sostenuta. 

Fish and Chips Organici

I chip descritti nel numero precedente, come in generale quelli di computer, telefonini e robot più o meno intelligenti, son fatti di silicio. Nel corso degli anni la loro performance è aumentata in modo incredibile, al punto da consentire robot come ChatGPT, che paiono quasi intelligenti nella loro capacità di scrivere testi in modo professionale. 

Fish and Chips

Vitruviano da Twitter mi ha consigliato questo titolo, probabilmente perché i chip sono sempre più dentro di noi, che a poco a poco diventiamo cyborg. Qualche giorno fa la Food and Drug Administration (FDA) americana ha rifiutato l’autorizzazione a Neuralink a fare esperimenti sulle persone, perché non è ancora chiaro come il chip impatti il cervello. 

L’economia delle piattaforme mangia le promesse

Con tre miliardi di prodotti viventi, ossia persone felici di usare Facebook gratuitamente ed ignare di essere il prodotto, Zucki decide che la raccolta pubblicitaria non è più sufficiente, e vuole aumentare l’incasso. Basta convincere una piccola parte di quei tre miliardi a pagare $12 al mese per il bollino blu e chissà quale altra aria rarefatta, ed il gioco è fatto. 

In fuga dagli spioni

Molti lettori cercano di capire come nascondersi, come fuggire dagli spioni che ci guardano dal retro di smartphone, social media ed internet. In tutto il mondo sono pochissime le persone che per capacità tecniche ed economiche, oltre che dose di comportamento ossessivo compulsivo, riescono veramente a sfuggire. 

Da ChatGPT alle previsioni

Dal numero scorso sugli usi corretti o rischiosi di ChatGPT, ne è passata di acqua sotto i ponti. Microsoft ha incluso il famoso scrittore automatico di testi nel suo motore di ricerca Bing, Google ha provato a parare il colpo ma ha perso $100 miliardi d’un botto, appena visto che non è altrettanto bravo. 

Confusione su ChatGPT

Raccomando sempre di giocare con questi robot intelligenti, che da una domanda possono produrre disegni innovativi o, come nel caso di ChatGPT, testi interessanti: occorre prendere dimestichezza, divertendosi.