Riappropriarsi della propria vita uscendo dai social
Anni fa si era creato un rapporto di amicizia (vera) con C.E., nella vita professoressa di liceo (di francese, una lingua che lei ritiene in via di scomparsa, anche per colpa, dice, del narcisismo di Emmanuel Macron). Avendo lei un’età a metà strada fra quella dei miei figli e quella dei miei nipoti, il rapporto di amicizia si rivelò subito ricco per entrambi: scoprimmo che produceva “valore aggiunto” pregiato. A Pasqua è venuta a trovarmi. L’ho accolta in quella che lei chiama interstizi del mio lockdown volontario, perché voleva certificare con me la decisione che aveva preso: la sua uscita definitiva sia da una relazione dolorosa, sia da tre social, rimanendo in quello più amato: X.