I "numeri" del banchiere svizzero XY sull'Occidente

A distanza di qualche settimana, nuova cena nel solito grotto del Mendrisiotto, con il solito menù, ma con un reciproco impegno: non parlare, non solo della guerra ucraina, ma neppure di quella con Hamas (per entrambe, dal nostro punto di vista, siamo ancora allo stato magmatico).

La poesia scrive, la guerra è analfabeta

Sabato 4 novembre uscirà il libro “Guerra e Poesia, destinato agli abbonati a Zafferano in un’edizione di pregio, numerata e dedicata (100 €) e pure in un’edizione Amazon (14,99 €).

Nelle sue prime elaborazioni (anni Sessanta) si chiamava, banalmente, Guerra e Pace. Poi capii che la Pace, da diecimila anni a questa parte, si era ridotta a un semplice “time out” fra due Guerre, quella in essere e quella che verrà. Allora, ho sostituito la parola Pace con la parola Poesia. Con il passare degli anni, il libro sognato, invecchiato nella cantina della mente, sottoposto a infiniti rifacimenti, è diventato altro.

Nel marketing la politica conta zero. C’è un solo re, il fatturato, una sola regina, la quota di mercato

Ero convinto di essermela cavata: non scrivere nulla sul libro del Generale Roberto Vannacci, e farla franca verso una parte degli abbonati a Zafferano. Molti lettori mi avevano scritto, volevano un ‘opinione sul libro del Generale; ho risposto che non avevo letto il suo libro, e non potevo leggerlo, semplicemente perché ero tutto concentrato nella revisione finale del secondo mio “libro della vita”, Guerra e Poesia.

"Sinistri" e "destri" destinati a diventare uguali

In uno studio di “scenario” di una dozzina d’anni fa, quando con Giovanni Maddalena preparavamo Uomini o Consumatori. Declino del CEO capitalism, ho trovato degli appunti di come, in Occidente, “Destra” e “Sinistra” marciassero su binari apparentemente separati, ma destinati ad incontrarsi, senza necessariamente doversi scontrare. Anzi!

Divertissement estivo nel mitico mondo della libertà di stampa

Da anni i lettori diminuiscono, da anni nessun giovane, o adulti di mezza età comprano un quotidiano cartaceo. Non solo non lo comprano, ma non leggono neppure quello di casa, comprato dal padre o dal nonno. Sono spietate le statistiche che sfornano ogni mese, sia il dato assoluto del mese, sia il confronto con il corrispondente mese dell’anno precedente, fotografando una perdita costante dell’ordine del 10%.

Per il giornalismo agosto è un mese d'ombra

Per il giornalismo agosto è un mese d’ombra. Noi di Zafferano abbiamo chiuso, seguendo il vecchio detto che, ad agosto, persino Dio va in vacanza. O come dicono i birbanti, “le notizie latitano, quindi si tende a riciclare, peggio ricicciare le vecchie”. Mia nonna, garfagnina, diceva: “Ad agosto riposatevi, aspettate la pioggia. Se arriva, poi piove olio, miele e mosto”.

La prozia americana che cambiò la nostra vita

Era il 1950, avevo 16 anni, improvvisamente la mia, la nostra, vita cambio. La modernità e la tecnologia irruppero in casa nostra. Con i primi risparmi la mamma fece due mosse strategiche. Un nostro conoscente, addetto al Cimitero Monumentale, mise una lastra di marmo recuperato sul tavolo di cucina (trasformandolo così in un attrezzo per cucinare), poi comprammo la “ghiacciaia”: era in legno, sembrava una bara per neonati.

Un'America sempre più incomprensibile

Una premessa. Questo Cameo non vuole certo essere un’analisi sulla povertà (economica e spirituale) di una fetta sempre più rilevante degli americani, ma rappresentare solo uno stato d’animo di uno che è stato perdutamente innamorato dell’America.