Guerra alle 35 orche di Gibilterra?
Le 35 orche stanziali nello Stretto di Gibilterra hanno dichiarato guerra all’Occidente? Dobbiamo reagire, distruggendole? Cosa ne pensano i biologi marini? E i sociologi di banlieue, portati ai parallelismi?
Le 35 orche stanziali nello Stretto di Gibilterra hanno dichiarato guerra all’Occidente? Dobbiamo reagire, distruggendole? Cosa ne pensano i biologi marini? E i sociologi di banlieue, portati ai parallelismi?
Curiosamente, c’è vivacità nel mondo dell’editoria quotidiana, malgrado il numero delle copie vendute sia in caduta libera. Ci sono sempre più sussurri che un grande gruppo editoriale sia in vendita, nelle redazioni si percepisce un’aria di rivoluzione-smobilitazione.
Noi cittadini comuni siamo nuovamente minacciati da bande di muscadins-ztl che imbrattano il nostro vivere civile in nome di una loro ideologia malata (cancel&woke). Nati al tempo della Rivoluzione francese, hanno assunto via via nomi diversi a seconda della loro collocazione politica (destra, sinistra, centro, nulla cambia, sempre birbanti sono): jeunesse dorée, incroyable e merveilleuses, sessntottini, centri sociali versione comunista o fascista, e ora muscadins-ztl.
Un amico, giovane e riservato, mi ha chiesto un’intervista, ponendomi sette domande sul testamento di Silvio Berlusconi. Si dice che sarà aperto prossimamente. Le mie risposte sono quelle di un semplice “scenarista apòta”.
Posso dire che di Silvio Berlusconi so molto, pur essendo uno dei pochi in Italia che non l’ha conosciuto personalmente. Avevamo un amico in comune, molto importante, che per anni ha lavorato a suo stretto contatto. Da giornalista parvenu ho raccolto, nel tempo, tutta una serie di informazioni e di aneddoti, anche se poi, in gran parte, sono divenuti noti al grande pubblico.
Noi occidentali pensiamo che ci sia soltanto la guerra ucraina, in realtà, leggo che nel 2022 le guerre censite erano 59. Però, delle altre si deve tacere, mentre di questa se ne deve parlare in continuazione, in particolare, per dirla con Sergio Leone, dei suoi tre attori principali: il Buono, il Brutto, il Cattivo.
Nel dicembre 2014 pubblicai un Cameo, che era una specie di lettera aperta a Papa Bergoglio, dopo che quest'ultimo aveva fatto un’analisi feroce della "sua" Curia. Sono passati 9 anni però il Cameo mi pare “fresco come una rosa” e Papa Bergoglio pugnace come allora (chapeau!). Lo ripubblico, con un commento finale.
A 73 anni decisi di smettere di lavorare “a pagamento”. Per 55 anni, 25 da operaio-travet, 20 da CEO, 10 da consulente internazionale di business, ero stato pagato. Da quel momento avrei continuato a lavorare, ma “a gratis”, come dicono a Torino.
Gli amici di FiordiRisorse mi hanno invitato al loro bellissimo Festival, svoltosi quest’anno a Roma. Fra quattro mesi compio 70 anni di lavoro, quindi ero coerente con il tema: “Il Lavoro”. Questa la traccia seguita.
Ogni mattina al risveglio controllo su iPhone 7 l’ora dell’alba, oggi sarà alle 6,11. Vado ad attenderla sul grande terrazzo. Innaffio le amate piante officinali, uso poca acqua, cerco che neppure un goccio finisca sulle foglie. Ne gradiscono poca, e solo sul terriccio.